Riconoscere il leghista napoletano

Il leghista a Napoli

Il leghista a Napoli

Chi sono? Cosa fanno? Come vivono?

Sono loro: i leghisti napoletani

Macchiati da una colpa molto più grave di quella di tifare per una squadra del nord, perchè la loro scelta influisce nella vita di tutti i giorni e non in un gioco.

Vediamo come riconoscerli visto che è giusto prenderli in giro come d’altronde hanno già fatto da soli:

  • Il leghista napoletano abita in zone montuose, collinari o comunque al quinto piano del condominio: Gennaro Esposito del piano ammezzato per loro è il nemico.
  • Il leghista napoletano, quando è costretto a mangiare la pizza, di solito la ordina col pesto: al rosso bianco e verde della margherita preferisce un bel verde salubre alla Pontida
  • Il leghista napoletano in friggitoria prende solo gli scagliuozzi di polenta
  • Il leghista napoletano la mattina beve il  e nun ‘o fa’ pe fa’ verè… le piace! (cit.)
  • Il leghista napoletano, quando gioca a fantacalcio, partecipa all’asta per Cavani solo per far alzare il prezzo
  • Il leghista napoletano dice “che ‘a Madunina c’accumpagn”
  • Il leghista napoletano esce sempre di casa con l’ombrello e si commuove quando c’è nebbia sulla tangenziale
  • Alla festa del papà il leghista napoletano mangia le zeppole di Sant’Ambrogio
  • Il leghista napoletano dice che “Van Basten era chiù fort’ ‘e Maradona”
  • Il leghista napoletano si lamenta perchè Napoli è piena di napoletani
  • Il leghista napoletano tifa Avellino non solo per dispetto ma anche per una certa affinità con i suoi colori sociali

Che dire, contenti loro… e noi paghiamo!

Elenco estrapolato da www.canalenapoli.it , diritto di riproduzione parziale con obbligo di citare la fonte

Riconoscere il leghista napoletano

Il leghista a Napoli

Il leghista a Napoli

Chi sono? Cosa fanno? Come vivono?

Sono loro: i leghisti napoletani

Macchiati da una colpa molto più grave di quella di tifare per una squadra del nord, perchè la loro scelta influisce nella vita di tutti i giorni e non in un gioco.

Vediamo come riconoscerli visto che è giusto prenderli in giro come d’altronde hanno già fatto da soli:

  • Il leghista napoletano abita in zone montuose, collinari o comunque al quinto piano del condominio: Gennaro Esposito del piano ammezzato per loro è il nemico.
  • Il leghista napoletano, quando è costretto a mangiare la pizza, di solito la ordina col pesto: al rosso bianco e verde della margherita preferisce un bel verde salubre alla Pontida
  • Il leghista napoletano in friggitoria prende solo gli scagliuozzi di polenta
  • Il leghista napoletano la mattina beve il  e nun ‘o fa’ pe fa’ verè… le piace! (cit.)
  • Il leghista napoletano, quando gioca a fantacalcio, partecipa all’asta per Cavani solo per far alzare il prezzo
  • Il leghista napoletano dice “che ‘a Madunina c’accumpagn”
  • Il leghista napoletano esce sempre di casa con l’ombrello e si commuove quando c’è nebbia sulla tangenziale
  • Alla festa del papà il leghista napoletano mangia le zeppole di Sant’Ambrogio
  • Il leghista napoletano dice che “Van Basten era chiù fort’ ‘e Maradona”
  • Il leghista napoletano si lamenta perchè Napoli è piena di napoletani
  • Il leghista napoletano tifa Avellino non solo per dispetto ma anche per una certa affinità con i suoi colori sociali

Che dire, contenti loro… e noi paghiamo!

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La vecchietta sincera e il tiranno Dionisio nel 2013

Riporto una vecchia storia di Valerio Massimo che spesso viene assegnata come compito di traduzione dal latino agli studenti.

La storia mi sembra particolarmente adatta al clima delle elezioni politiche del 2013 dove vecchio e nuovo si distinguono a malapena nei contorni.

Versione in italiano:

A Siracusa una donna di estrema vecchiaia, mentre tutti chiedevano insistentemente la morte del tiranno Dionisio a causa dell’eccessiva severità dei costumi e delle intollerabili imposte,da sola ogni giorno di buon mattina pregava gli dei affinchè (il tiranno) fosse illeso e le sopravvivesse. Quando egli lo seppe,non ammirando la debita benevolenza verso di sè,la chiamò e le chiese perchè facesse ciò e per quale suo beneficio.Allora quella:”é evidente-disse-la ragione del mio proposito:infatti da fanciulla,poichè avevamo un tiranno molesto,desideravo essere priva di lui.
Quando fu ucciso,occupò la rocca un altro alquanto più feroce.Stimavo molto che fosse finito anche il suo dominio.Come terzo cominciammo ad avere te,governatore più insopportabile dei precedenti.
Perciò,affinchè.se tu sarai ucciso,non succeda al tuo posto uno ancora peggiore,offro in sacrificio la mia testa in cambio della tua salvezza”.Così Dionisio si vergognò di punire la spiritosa audacia.

 

Versione Latina:

Syracusis anicula deos cotidie obsecrabat ut Dionysius, crudelissimus civitatis tyrannus, incolumis sempre esset diuque viveret. Dionysius, re nova cognita, mulierem in regiam adduci iussit precumque causam quaesivit. Anicula liberius respondit : “Olim Syracusis iniquus tyrannus imperium tenebat; cum e vita excessiset, ferocior tyrannus urbis arcem occupavit, ideoque vehementer cupiebam ut eius dominatus quam brevissimus esset. Sed postea habuimus te, omnium tyrannorum saevissimum et violentissimum. Ita deos pro tua salute obsecro, ne post mortem tuam tyrannus etiam peior civitati contigat”. Tam liberum ac facetum responsum Dyonisius punire noluit et aniculam dimisit incolumen.

foto dall’album di Neil Moralee

La vecchietta sincera e il tiranno Dionisio nel 2013

Riporto una vecchia storia di Valerio Massimo che spesso viene assegnata come compito di traduzione dal latino agli studenti.

La storia mi sembra particolarmente adatta al clima delle elezioni politiche del 2013 dove vecchio e nuovo si distinguono a malapena nei contorni.

Versione in italiano:

A Siracusa una donna di estrema vecchiaia, mentre tutti chiedevano insistentemente la morte del tiranno Dionisio a causa dell’eccessiva severità dei costumi e delle intollerabili imposte,da sola ogni giorno di buon mattina pregava gli dei affinchè (il tiranno) fosse illeso e le sopravvivesse. Quando egli lo seppe,non ammirando la debita benevolenza verso di sè,la chiamò e le chiese perchè facesse ciò e per quale suo beneficio.Allora quella:”é evidente-disse-la ragione del mio proposito:infatti da fanciulla,poichè avevamo un tiranno molesto,desideravo essere priva di lui.
Quando fu ucciso,occupò la rocca un altro alquanto più feroce.Stimavo molto che fosse finito anche il suo dominio.Come terzo cominciammo ad avere te,governatore più insopportabile dei precedenti.
Perciò,affinchè.se tu sarai ucciso,non succeda al tuo posto uno ancora peggiore,offro in sacrificio la mia testa in cambio della tua salvezza”.Così Dionisio si vergognò di punire la spiritosa audacia.

 

Versione Latina:

Syracusis anicula deos cotidie obsecrabat ut Dionysius, crudelissimus civitatis tyrannus, incolumis sempre esset diuque viveret. Dionysius, re nova cognita, mulierem in regiam adduci iussit precumque causam quaesivit. Anicula liberius respondit : “Olim Syracusis iniquus tyrannus imperium tenebat; cum e vita excessiset, ferocior tyrannus urbis arcem occupavit, ideoque vehementer cupiebam ut eius dominatus quam brevissimus esset. Sed postea habuimus te, omnium tyrannorum saevissimum et violentissimum. Ita deos pro tua salute obsecro, ne post mortem tuam tyrannus etiam peior civitati contigat”. Tam liberum ac facetum responsum Dyonisius punire noluit et aniculam dimisit incolumen.

foto dall’album di Neil Moralee