Apr 15

Totò e i 45 anni dalla sua morte

Paese Sera 15 aprile 1967

Paese Sera 15 aprile 1967

Non ci sarà mai l’ultima risata per un battuta di Totò, non si potrà mai parlare di comicità senza far riferimento a lui.

Oggi sono 45 anni (15 aprile 1967) dalla sua morte e forse mai, come nel suo caso, non c’è bisogno di chiedere di ricordarlo.

I suoi innumerevoli film (vedi Totò, Peppino e la malafemmina) , le sue battute che ripetiamo nel quotidiano sia a Napoli che nel resto d’Italia, la sua gestualità inimitabile e i suoi giochi di parole dalle infinite imitazioni.

Emblematiche per noi del sud e sue ultime parole:  “Mi sento male… portatemi a Napoli”!

Un principe non perde il titolo alla sua morte, non c’è “livella” che tenga per lui che più che principe è stato senza rivali il Re della risata!

Ecco il video dell’annuncio al TG del tragico evento:

Mar 28

Napoli – Milano in un film: Totò, Peppino e… la malafemmina

E’ stato scientificamente provato che è impossibile intraprendere il viaggio da Napoli a Milano col treno senza che qualcuno citi più o meno direttamente il capolavoro:  “Totò, Peppino e… la malafemmina”.

Il film di Mastrocinque  è del 1956 ed incarna i tanti luoghi comuni partenopei su Milano, in un periodo in cui il viaggio aveva una durata prossima al giorno e la televisione ancora non era sufficientemente diffusa per livellare il livello di conoscenza.

Del film è difficile individuare una scena madre o una battuta in particolare, ci sono infatti alcuni passaggi davvero eccezionali.

A Milano fa freddo a prescindere dalla stagione

Totò e Peppino arrivano a Milano

Totò e Peppino arrivano a Milano

Convinti di trovare un clima nordico, i nostri eroi si imbacuccano con tanto di colbacco e restano stupiti del comportamento e del vestiario dei milanesi che, intanto, li indicano divertiti dal loro abbigliamento decisamente fuori luogo.Nello sfondo un’immutata stazione centrale di Milano.fonte foto: AntonioDeCurtis.org

 

per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare

Totò, Peppino e il vigile

Totò, Peppino e il vigile

I due fratelli Capponi, dispersi a Milano, danno vita ad uno dei dialoghi che hanno fatto la storia del cinema comico dove spicca una frase “Appunto lo so, noi volevamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare, sa è una semplice informazione.” che secondo me a distanza di decenni descrive alla perfezione il comportamento di intere classi dirigenti.

Antonio Caponi: Dopo ti spiego, noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l’indiriss, ia?
Vigile: Eh ma, bisogna che parliate l’italiano perché io non vi capisco.
Antonio Caponi: Ah, parla italiano.
Peppino Caponi: Complimenti!
Antonio Caponi: Complimenti, eh bravo!
Vigile: Ma scusate, ma dove vi credevate di essere, siamo a Milano qua.
Antonio Caponi: Appunto lo so, noi volevamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare, sa è una semplice informazione.

 

Sullo sfondo la galleria Vittorio Emanuele II sita in Piazza Duomo.

fonte foto: Milano 2.0
fonte citazione: Wikiquote

 

a Milano quando c’è la nebbia, mettono i nomi sui manifesti. Dice, chi mi vuol trovare, io sto qua

Totò Peppino e Mezzacapa

Totò Peppino e Mezzacapa

La vera nebbia a Milano ormai davvero non si vede da anni, sostituita indegnamente dallo smog.Se si viene a Milano per la nebbia ormai è necessario spostarsi in provincia.

Mezzacapa: Acqua, vento… e nebbia! Eh… nebbia, nebbia!
Antonio Caponi: Ah, questo m’impressiona! Tutto, ma la nebbia.
Mezzacapa: A Milano, quando c’è la nebbia non si vede.
Antonio Caponi: Perbacco… e chi la vede?
Mezzacapa: Cosa?
Antonio Caponi: Questa nebbia, dico?
Mezzacapa: Nessuno.
Antonio Caponi: Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c’è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c’è la nebbia a Milano?

fonte citazione: Wikiquote

 

Chiudo l’articolo con un’altra scena classica del cinema comico: