IV° giorno di visita – 10 Luglio 2010
Ci rechiamo al tempio di Philae di buon’ora il giorno dopo la data prevista poiché sembra fosse preventivata una visita ufficiale al tempio che ha reso obbligatorio il cambio programma.
Appena scesi dall’autobus attraversiamo i varchi di ingresso e percorriamo un pontile verso il fiume pieno di venditori di statuette di alabastro e pietra (la cui consistenza viene dimostrata dai venditori sui lampioncini del pontile).
Per arrivare al tempio prendiamo una feluca dove appena salpati si è immancabilmente aperto un mini mercatino dei prodotti artigianali tipici della zona, in particolare oggetti di sandalo o di legno profumato al sandalo.
Le sponde del Nilo si presentano come al solito ricche di flora e fauna caratteristiche.
Il viaggio è molto breve e una volta approdati, dopo pochi passi, c’è l’ingresso al tempio. La mia reflex è già fuori la custodia da un po’.
Ormai la memoria comincia a far fatica a distinguere i reperti archeologici e a fissarli con netta distinzione.
Il tempio di Philae è comunque uno dei monumenti principali quindi non starò qui a descriverlo come una guida turistica, in linea con lo scopo del blog.
Superato un antiquato metal detctor all’aperto, si entra nello spazio principale dove svetta il primo pilone del tempio del sole.
Per fortuna nel sito archeologico si possono fare fotografie sia all’interno che all’esterno, mi diverto stavolta anche con le impostazioni ISO scattando con valori alti a cui sono poco avvezzo.
Dopo le visite all’interno delle stanze del tempio usciamo in gruppo dirigendoci verso Il Chiosco di Traiano dove il sole che sorgeva in quel momento si posizionava tra le colonne creando immagini molto suggestive.
Entriamo nel chiosco e, dopo una breve occhiata alle varie scritte incise dai primi visitatori, usciamo dall’altro lato dell’edificio.
A quel punto ne approfittiamo per fare la classica foto di gruppo. Tutti, escluso me, affidano la propria macchina fotografica alle guide.
Durante lo scatto le macchine tenute per i laccetti urtavano continuamente tra loro penzolandolando dalle mani delle guide, al che le mie coronarie hanno ringraziato per la mia diffidenza, ma ho poi dovuto attendere che mi mandassero gli altri la foto di gruppo scattata.
Fatta la rituale foto di gruppo mi affaccio sull’affascinante spettacolo del Nilo dove degli aironi sfrecciano a pelo d’acqua o restano indafffarati sugli scogli a riposarsi.
Infatti proprio fuori dal Chiosco ci si poteva sporgere leggermente per vedere la bellezza del Nilo.
A questo punto resta poco da fare se non tornare alla nave per affrontare il tratto di navigazione fino Edfu.