Feb 13

CIAO CARMELO!

Carmelo Imbriani

Carmelo Imbriani

La Gazzetta e TuttoNapoli dicono che  Carmelo Imbriani ci ha lasciato mentre da Sky il fratello dice che è ancora in fin di vita, non parlerò comunque della sua malattia, preferisco  ricordare quando giocava e segnava in un Napoli post Maradona e all’inizio del periodo più nero della storia della squadra campana.

Io ero poco più di un adolescente e lui con qualche anno in più e quella maglia mi faceva sognare.

Ciao Carmelo!

Gen 05

Sanguinaccio napoletano – ricetta moderna al cacao

Dopo aver – probabilmente poco – apprezzato il sanguinaccio di sangue di maiale, è il momento della ricetta del sanguinaccio di cioccolata, chiaramente a base di cacao.

Ingredienti per 1 kilo:

Sanguinaccio al cacao

Sanguinaccio al cacao

  • 500 ml di latte fresco
  • 225 g di zucchero
  • 10 gr di cacao amaro
  • 100 gr cioccolato fondente
  • 50 gr di amido
  • 50 gr di burro
  • mezzo cucchiaino di polvere di cannella
  • 1 baccello di vaniglia

Iniziamo mescolando lo zucchero con  l’amido e il cacao.

Porli in una casseruola aggiungendo un po’ per volta  il latte e mescolare piano per evitare grumi.

Aggiungere i semini del baccello di vaniglia.

La cottura  è a fuoco medio, continuare a mescolare per evitare sempre la formazione di grumi.

Quando il composto inizia a bolllire aggiungere  il cioccolato fondente fatto a pezzetti e il burro.

Riportare a bollitura e una volta che ha  raggiunto una consistenza cremosa, togliere dal fuoco e aggiungere la cannella.

Mescolare.

Trasferire in una ciotola preferibilmente di vetro e lasciare raffreddare.

Buon appetito.

Set 20

Comme si’ bello a cavallo a stu camello – traduzione di Caravan Petrol

Disco Tu vo' fa l'americana e Caravan Petrol

Disco Tu vo' fa l'americana e Caravan Petrol

Caravan Petrol è una delle canzoni napoletane classiche più canticchiate eppure solo un numero relativamente ristretto di persone ne conosce il titolo.
Diversi passaggi della canzone restano dei tormentoni sia nelle terre di lingua napoletana sia negli spettacoli televisivi, di teatro o radiofonici che siano.

<<Comme si’ bello a cavallo a stu camello>>

<<Allah Allah Allah ma chi t’ha ffatto fa’?>>

La canzone è il lato B di “‘O sarracino“, ed è stata pubblicata da Renato Carosone nel 1958.

Caravan Petrol è stata scritta per canzonare – letteralmente – la spamodica ricerca del petrolio traslocando la ricerca dell’oro nero nelle vie di Napoli,

La canzone ha due tempi, nella prima parte viene cantanta in terza persona mentre nella parte finale in prima persona quasi come se chi canta fosse lui stesso stato preso dalla febbre dell’oro nero.

Dal punto di vista musicale, Caravan petrol è una delle prime canzoni che mescola sonorità arabe con la musica occidentale; anche se poi la musica e la lingua napoletana lasciano trasparire spesso affinità foniche con gli arabi.

Caravan Petrol – testo orginale in napoletano

Caravan petrol, caravan petrol,
caravan petrol, caravan petrol,
caravan…

Caravan petrol, caravan petrol,
caravan petrol, caravan petrol,
caravan…

M’aggio affittato nu camello,
m’aggio accattato nu turbante,
nu turbante a’ Rinascente
cu o pennacchio rosso e blu…

Cu u fiasco ‘mmano e o tammuriello
cerco o petrolio americano,
mentre abballano e beduine,
mentre cantano e ttribbù…

Comme sì bello
a cavallo a stu camello
cu o binocolo a tracolla,
cu o turbante e o narghilè…

Uè, si curiuso
mentre scave stu pertuso,
scordatello, nun é cosa:
cà o petrolio nun ce sta…

Allah! Allah! Allah!
ma chi t’ ha ffatto fa’?

Comme sì bello
a cavallo a stu camello
cu o binocolo a tracolla
cu o turbante e o narghilè!

Cu o fiasco ‘mmano e cu o camello,
cu e gguardie annanze e a folla arreto
‘rrevutà faccio Tuleto:
nun se po’ cchiù cammenà…

Jammo, é arrivato o pazzariello!
s’é travestito ‘a Menelicche,
mmesca o ppepe cu o ttabbacco…
chi sarrà st’Alì Babbà?

Comme sì bello
a cavallo a stu camello
cu o binocolo a tracolla
cu o turbante e o narghilè!

Allah! Allah! Allah!
ma chi mm’ha ffatto fa’?

Comme sò bello
a cavallo a stu camello,
cu o binocolo a tracolla,
cu o turbante e o narghilè!

Caravan Petrol – testo tradotto in i italiano

Caravan petrol, caravan petrol,
caravan petrol, caravan petrol,
caravan…

Ho afittato un camello,
mi son comprato un turbante,
un turbante alla Rinascente
col pennacchio rosso e blu…

Con un fiasco in mano e il tamburello
cerco il petrolio americano,
mentre ballano i beduini,
mentre cantano le tribbù…

Come sei bello
in groppa a ‘sto camello
col binocolo a tracolla,
col turbante e il narghilè!

Essì, sei strano
mentre scavi questo foro,
dimenticalo, non é fattibile:
qui il petrolio non ci sta…

Allah! Allah! Allah!
Ma chi te l’ha fatto fare’?

Come sei bello
in groppa a ‘sto camello
col binocolo a tracolla,
col turbante e il narghilè!

Col fisco in mano e col camello,
con le guardie avanti e la folla dietro
faccio rivoluzionare tutta Toledo:
non si riesce più a camminare…

Andiamo, é arrivato il giocoso!
si é travestito da Menelicche,
mischia il pepe col tabbacco…
chi è quest’Alì Babbà?

Come sei bello
in groppa a ‘sto camello
col binocolo a tracolla,
col turbante e il narghilè!

Allah! Allah! Allah!
Ma chi me l’ha fatto fare’?

Come son bello
in groppa a ‘sto camello
col binocolo a tracolla,
col turbante e il narghilè!

Lug 14

Polizza auto:Secondo l’ACI napoletani truffati e non truffatori

“Voi napoletani è giusto che paghiate di più di assicurazione, fate un sacco di incidenti e di imbrogli. Lo dicono le statitiche eh! Se lo dicono le statistiche è così!”

Così per l’ennessima volta ti trovi a parlare con chi non ascolta e per un concetto assunto ma non dimostrato del nord “loro” sono i migliori e il sud è giusto che paghi senza avere i servizi.

Caro polizze RCA

Caro polizze RCA

Infatti queste sono le parole, VERE, di un mio collega di Milano che trova giusto che chi non ha mai fatto e subito incidenti – quindi palesemente non fa truffe – debba pagare cinque volte (dico cinque volte) la cifra che pagherebbe per la stessa coperura assicurativa a Milano.

A questo punto o scegli di glissare sull’ennessima affermazione ignorante oppure un sassolino dalla scarpa te lo togli.

Eh già, perchè addirittura noi napoletani pensiamo che sia normale pagare in prima classe 1800 euro di assicurazione per una Panda.

“Le statistiche? Quali statistiche? Quelli che forse fa La Padania ma non certo quelle ufficiali! Te le invio io le statistiche”

Ed eccole quelle ufficiali dell’ACI   (mica inventate al momento) riferite all’ultimo periodo rilevante statisticamente:

Statistiche ACI incidenti stradali

Ebbene, le pagine dalla 6 alla 8 parlano chiaro: a Napoli si fanno molti meno incidenti che a Milano o Torino e in Campania molti meno che in Lombardia o Piemonte:

Regione di incidente nella regione nelle regioni confinanti Altrove Totale
Piemonte 18.111 1.428 1.269 20.808
Lombardia 49.953 2.755 4.732 57.440
Emilia Romagna 23.126 2.861 1.269 28.327
Lazio 38.367 2.403 2.968 43.738
Piemonte 18.111 1.428 1.269 20.808
Campania 14.464 843 1.801 17.108

Impressionante?

E chiaramente non sta in piedi neanche la questione degli incidenti non denunciati o risolti privatamente, in quanto non vanno a carico della compagnia assicuratrice e ancor meno possono essere considerati truffe.

Quindi in pratica, una persona onesta che fa un incidente a Napoli creando un danno anche di 400 o 500 euro finisce per risarcire direttamente il danneggiato per evitare un ulteriore salasso dell’assicurazione e nonostante abbia pagato appositamente una salatissima polizza.

Oltre al danno e alla beffa, anche la frode!!!

Sembra che stia diventando operativa la polizza per i napoletani virtuosi sotto opportune condizioni, capisco e condivido l’iniziativa ma trovo che nei risvolti sia a tutti gli effetti discriminazione razziale!

Lug 03

Lettera di addio di Lavezzi ai tifosi partenopei

Addio di Lavezzi

Addio di Lavezzi

Sono stati cinque anni davvero unici, indimenticabili. Cinque anni che mi hanno segnato con il fuoco…per tutta la vita.

Quando nel luglio 2007 hanno confermato il mio trasferimento a Napoli, sapevo che la sfida sarebbe stata dura e affascinante. Stavo arrivando nella città, nella squadra, dove Diego Armando Maradona ha lasciato un’impronta indelebile che vivrà per sempre…sentivo una responsabilità enorme.

Per ogni calciatore argentino, Napoli non è un “club mas” …la verità è che per me è stato tutt’altro che così. E’ stato sufficiente cominciare la mia esperienza napoletana per sentire l’amore e il calore da parte di tutti voi e per capire che sarebbe stato qualcosa di pazzesco, qualcosa di incredibile.

Dalle prime partite con la maglia azzurra, fino alla storica vittoria in Coppa Italia, i ricordi sono e saranno indimenticabili. Da quei tre gol contro il Pisa in Coppa Italia, fino ai gol in Champions Legaue…tutto è stato contraddistinto da passione e sentimenti comuni, è stata una strada che abbiamo percorso insieme, per mano.

Il Napoli stava crescendo, lentamente e progressivamente, fino a diventare quello che è oggi, uno dei Club più importanti d’Europa; “il Pocho” stava maturando come giocatore e come uomo ed è cresciuto superando se stesso, superando ciò che era prima di essere adottato dai napoletani. Abbiamo sempre creduto l’ uno nell’altro…abbiamo riso, pianto, sofferto e goduto e, insieme, ce l’abbiamo fatta.

Gli addii non sono mai facili e in questo caso il mio è ancora più difficile e doloroso. Sarà strano uscire per strada e non sentire l’amore e la passione incondizionata che da sempre mi avete regalato.

La vittoria della Coppa Italia mi lascia almeno il conforto di sapere che qualcosa ho restituito a Napoli e ai Napoletani….sono felice di avervi regalato anche io qualcosa di importante.

Nel calcio, come nella vita, non sai mai il destino cosa ti riserverà. La porta di un un possibile ritorno resterà per me sempre aperta e, se non come calciatore, tornerò di nuovo per ricordare tanti momenti di felicità e gioia. “Nada es por siempre”, dicono alcuni filosofi e forse, purtroppo, hanno ragione. Ma io cercherò di smentirli perché voi, amici napoletani, sarete sempre nel mio cuore.

Per sempre … “GRACIAS”

fonte: sito ufficiale di Lavezzi

Mag 21

‘Na sera e maggio

Maglietta primo scudetto Napoli Buitoni

Maglietta primo scudetto Napoli Buitoni

L’attesa

E’ l’alba di domenica 20 maggio 2012 e  a Napoli si respira aria di attesa… le strade brulicano di bancarelle spuntate come funghi : bandiere, trombette, parrucche azzurre e cose di ogni genere, tutto per attendere le ore 20.45, la sfida che ogni napoletano sente più di tutte le altre, quella contro la 2vecchia signora”, e ancora più se si pensa alla sua imbattibilità in campionato e al fatto che la Coppa Italia manca a Napoli dal lontano 1987.

Girare per Mergellina nel tardo pomeriggio è davvero uno spettacolo, ragazzi da ogni parte muniti di bandiere e sciarpe che si dirigono verso piazzale Diaz per guardare la partita dal maxi-schermo, ed ecco è tutto pronto, l’intera città paralizzata, sembra quasi di essere tornati alla finale dei mondiali del 2006.

La partita

Roma, stadio Olimpico, è iniziata Napoli – Juve, ma il primo tempo termina in uno 0-0, bisogna aspettare il 18′ del secondo tempo, rigore di Cavani e la città esplode e solo 20 minuti dopo è fatta, goal di Hamsik e la coppa è in pugno, anche se la squadra soffre un po’ negli ultimi minuti, ma eccolo il fischio finale e finalmente si può festeggiare.

 

La gioia

Per una notte Napoli sogna, fa baldoria e sembra non esistano più problemi, niente critiche per questi calciatori e per qualche ora non conta se il nostro Pocho resta o va via, basta guardare le sue lacrima per essere orgogliosi di averlo avuto con noi.

 

Mag 10

10 maggio 1987 – nozze d’argento con lo scudetto

Napoli 1986-87

Napoli 1986-87

Già! Oggi sono 25 anni da quella gloriosa data…

Già! 25 anni fa un argentino ridisegnò la geografica calcistica italiana e un popolo riuscì per la prima volta a festeggiare uno scudetto per troppo tempo solo sognato.

In tributo a quei giorni è doveroso, io avevo poco più di sei anni ma quelle “bandiere tutt’azzurre” le ricordo lo stesso.

Ecco l’intervista al grande Diego Armando Maradona riportata dalla pagina “Napoli poesia d’Italia…divine napoletane!”:

Sono sempre innamorato della mia Napoli e di quella maglia azzurra. E l’augurio che faccio a tutti i tifosi è che presto possano far festa per un altro scudetto.

– Eccolo Diego Maradona – Lo chiamano ancora Dio, in Argentina. Qui a Napoli resta il più magico dei giocatori che ha mai calcato l’erba del San Paolo.

10 maggio 1987: quel giorno è sempre più vicino, comunque. Anche se sono passati 25 anni. ‘Mi sembra ieri, una emozione unica. Il mio cuore adesso è lì, in ogni angolo della città dove si farà festa ricordando quello scudetto’. C’è Maradona che piange di felicità, dopo aver avuto la certezza dello storico titolo. Piange a due passi dagli spalti. ‘Ho pianto poche volte su un campo di calcio. Quel giorno non era un giorno come gli altri’. Lo avrebbe fatto solo un’altra volta: ai Mondiali del 1990 quando, dopo aver perso la finale, col suo orgoglio calpestato dai tifosi italiani. Angelo Pisani, l’avvocato napoletano del Pibe de Oro, sistema il telefono dello studio: Maradona, il più sublime interprete planetario del gioco del calcio, è a Dubai ma sembra che sia dietro l’angolo. La sua voce è inconfondibile. Come il suo italiano.

Le dispiace di non essere qui?

“Da anni sono triste per non poter ritornare a Napoli quando voglio. Ma oggi lo sono ancora di più. I miei ex compagni fanno festa, li saluto. Vorrei rivedere tutti. Eravamo un grande gruppo, una grande famiglia. Altrimenti non avremmo mai potuto battere le grandi squadre del nord”.

Quello scudetto vinto, il primo della storia del Napoli, resta una delle gioie più belle della sua carriera?

“E’ vero. Con il Mondiale vinto in Messico con l’Argentina. Solo che quel giorno feci festa a casa mia, davanti alla mia gente. A Città del Messico il mio popolo era lontano”.

La partita con la Fiorentina, la ricorda?

‘Quell’anno ricordo tutto: la vittoria a Brescia, quella all’Olimpico contro la Roma, quelle contro il Milan, la sconfitta di Firenze. Tutto, l’ultima partita al San Paolo, poi, la notte eravamo tutti in ritiro, nella stanza di Carmando a guardare la tv e a parlare tra di noi. La festa poi fu bellissima, durò giorni e giorni. Non ho mai capito perchè il Napoli ci mise 60 anni per vincere uno scudetto. Aveva ed ha un pubblico fantastico’.

Una volta disse che vincere uno scudetto a Napoli era come vincerne tre e mezzo alla Juventus?

‘E credo che sia rimasto ancora come allora. Però battere la Juve (dice sempre Giuve, come a quei tempi, ndr) era un’impresa fantastica. Noi ci riuscimmo e ricordo quella vittoria come se fosse ieri’.

Era difficile vincere al Sud?

“Difficile ma bellissimo. Ricordo l’entusiasmo per lo scudetto, i tifosi, gli striscioni, i cori. Abbraccio tutta Napoli per le emozioni che mi ha dato. Il mio cuore adesso è con loro. Come lo era allora’.

Lavezzi vuole lasciare Napoli?

“Capitò anche a me di voler andare via. Può capitare. Io non sarei mai andato in un’altra squadra italiana. Tutti mi dicevano che pure Sivori aveva giocato sia con il Napoli e poi con la Juve ma io non mi sarei mai immaginato con una maglia diversa da quella azzurra in Italia’.

Sa già quando tornerà in Italia?

“Mi auguro che questa assurda faccenda finisca presto. Ho fiducia immensa nei confronti del mio avvocato’.

Sarebbe venuto a Napoli altrimenti?

‘Sono molto impegnato qui, fare l’allenatore a Dubai è molto complicato. Ho un contratto lungo, mi diverto e mi piace. Ma Napoli è nel mio cuore e lo sarà per tutta la vita. Come lo sono gli affetti più cari.

strong>Ecco il mitico gruppo che vinse lo scudetto:

Presidente: Corrado Ferlaino
General manager: Pierpaolo Marino
Allenatore: Ottavio Bianchi
Preparatore atletico aggiunto: Luigi Castelli

Portieri

Claudio Garella,  Raffaele Di Fusco, Giuseppe Taglialatela

Difensori

Giuseppe Bruscolotti, Ciro Ferrara,Moreno Ferrario, Alessandro Renica,Giuseppe Volpecina,  Tebaldo Bigliardi, Massimo Filardi,  Antonio Carannante,  Raimondo Marino,  Davide Lampugnani,  Luciano Sola

Centrocampisti

Salvatore Bagni,  Fernando De Napoli, Francesco Romano, Costanzo Celestini,Ciro Muro, Angelo Cioffi, Luigi Caffarelli

Attaccanti

Vincenzo Casolaro, Bruno Giordano, Diego Armando Maradona, Andrea Carnevale, Luigi Castellone

Mag 08

Tifoso juventino di Napoli pentito in nome dell’Unità d’Italia

Maglietta primo scudetto Napoli Buitoni

Maglietta primo scudetto Napoli Buitoni

Chiariamoci, non è che ce l’abbiamo con la Juventus ma solo con i razzisti, ma dopo i fatti accaduti allo Juventus Stadium, sembra che durante i festeggiamenti del meritato 28° scudetto alcuni soliti stupidi abbiano cantato in coro a Torino:“MERIDIONALE POVERO COGLIONE TIFI PER NOI CHE TI INSULTIAMO … TERRONE !”

Sul web sta girando da un po’ di tempo una lettera, che ritengo tanto artificiosa quanto simpatica, di un napoletano tifoso della Juventus che poi si è pentito per motivi tutti da scoprire.

La lettera pare sia stata pubblicata per la prima volta sulla pagina Facebook di “Noi Juventini della Campania”.
Ne riportiamo il testo:

Salve a tutti, adesso sono un grande tifoso del Napoli!

Sono entrato in questa pagina per non insultare nessuno, ma per lasciarvi una storia di un juventino napoletano come voi, che adesso però tifa Napoli!Spero che vi lasci riflettere!

Grazie e spero che l’admin non mi banni!

Ciao,
mi presento,  sono un Gennaro Esposito qualunque, sono nato a Napoli nel 1996, nel giorno in cui Alex Del Piero a Tokyo alzava la coppa Intercontinentale,  forse per questo sono “juventino”!
Da piccolo mi divertivo a deridere i miei familiari, tutti tifosissimi del Napoli, poiché mentre noi eravamo ripetutamente campioni d’Italia, il Napoli continuava la sua discesa verso un lungo declino, culminato poi col fallimento del 2004!
Crescendo, essendo appassionato di calcio, mi sono chiesto perché nell’albo d’oro del campionato di Serie A figurassero frequentemente squadre del nord e quasi mai quelle del sud!

Addirittura 99 scudetti  su 107 al nord (ora 100 su 108 – fonte Wikipedia n.d.r.)!
Allora mi son detto: ” vuoi vedere che è per lo stesso motivo per cui al nord c’è più lavoro che al sud?

Che è per lo stesso motivo per il quale il nord nonostante non abbia le stesse risorse sia umane che naturali del meridione, risulta essere piu ricco? ”
La risposta che mi son dato è stata affermativa, c’è MALAUNITA’ anche nel calcio!
Mi chiederete come si possa collegare un evento storico di tale portata e dimensione con delle semplici partite di calcio, rispondo allora che lo sport in generale, ma il calcio nello specifico sono lo specchio della società!
Squadre come Napoli, Palermo, Catania, Bari, Reggina hanno vinto poco o nulla, a causa delle condizioni sociali scaturite dal dopo risorgimento, mentre al nord vincevano anche squadre di piccoli centri , come Vercelli , Novi Ligure , Casale Monferrato !
Così dopo essermi informato sulla vera storia del risorgimento e sul male fatto alla mia terra mi ripresento:
CIAO , SONO UN GENNARO ESPOSITO QUALUNQUE, E SONO UN TIFOSISSIMO DEL NAPOLI perchè ho capito che chi nasce in questa terra non può rinnegarla, ma deve combattere per far si che risorga piu forte di prima in ogni suo settore, anche nel calcio!

 

foto dall’Album di Tanzen80

Apr 03

La risposta napoletana al delirio dei tifosi razzisti

Ancora una volta razzismo e stupidità nel calcio dopo il caso Mandorlini.

Stanno facendo il giro del web le immagini degli striscioni razzisti mostrati dai tifosi (se vogliamo chiamarli così) juventini verso i napoletani (e non intesi come tifosi del Napoli) il 1 aprile 2012 nella partita Juventus – Napoli.

Le immagini si commenterebbero anche da se non fossero dirette verso i napoletani che a due giorni di distanza hanno risposto a modo loro, ecco le risposte più simpatiche dal web:

Primo gioco: “Indovina chi è il sacchetto”

 

Striscione Vi è caduto dal pullman

Striscione Vi è caduto dal pullman

Secondo gioco: “Scova l’errore”

… per la serie saranno pure italiani ma l’inglese non è arte loro

Striscione Vesuvio Wash it

Striscione Vesuvio Wash it

Terzo gioco:”Juventus dove si trova? Già l’hanno spostata in Canada?”

Ed infine la grande risposta del comico Simone Schettino:

Mar 28

Napoli – Milano in un film: Totò, Peppino e… la malafemmina

E’ stato scientificamente provato che è impossibile intraprendere il viaggio da Napoli a Milano col treno senza che qualcuno citi più o meno direttamente il capolavoro:  “Totò, Peppino e… la malafemmina”.

Il film di Mastrocinque  è del 1956 ed incarna i tanti luoghi comuni partenopei su Milano, in un periodo in cui il viaggio aveva una durata prossima al giorno e la televisione ancora non era sufficientemente diffusa per livellare il livello di conoscenza.

Del film è difficile individuare una scena madre o una battuta in particolare, ci sono infatti alcuni passaggi davvero eccezionali.

A Milano fa freddo a prescindere dalla stagione

Totò e Peppino arrivano a Milano

Totò e Peppino arrivano a Milano

Convinti di trovare un clima nordico, i nostri eroi si imbacuccano con tanto di colbacco e restano stupiti del comportamento e del vestiario dei milanesi che, intanto, li indicano divertiti dal loro abbigliamento decisamente fuori luogo.Nello sfondo un’immutata stazione centrale di Milano.fonte foto: AntonioDeCurtis.org

 

per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare

Totò, Peppino e il vigile

Totò, Peppino e il vigile

I due fratelli Capponi, dispersi a Milano, danno vita ad uno dei dialoghi che hanno fatto la storia del cinema comico dove spicca una frase “Appunto lo so, noi volevamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare, sa è una semplice informazione.” che secondo me a distanza di decenni descrive alla perfezione il comportamento di intere classi dirigenti.

Antonio Caponi: Dopo ti spiego, noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l’indiriss, ia?
Vigile: Eh ma, bisogna che parliate l’italiano perché io non vi capisco.
Antonio Caponi: Ah, parla italiano.
Peppino Caponi: Complimenti!
Antonio Caponi: Complimenti, eh bravo!
Vigile: Ma scusate, ma dove vi credevate di essere, siamo a Milano qua.
Antonio Caponi: Appunto lo so, noi volevamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare, sa è una semplice informazione.

 

Sullo sfondo la galleria Vittorio Emanuele II sita in Piazza Duomo.

fonte foto: Milano 2.0
fonte citazione: Wikiquote

 

a Milano quando c’è la nebbia, mettono i nomi sui manifesti. Dice, chi mi vuol trovare, io sto qua

Totò Peppino e Mezzacapa

Totò Peppino e Mezzacapa

La vera nebbia a Milano ormai davvero non si vede da anni, sostituita indegnamente dallo smog.Se si viene a Milano per la nebbia ormai è necessario spostarsi in provincia.

Mezzacapa: Acqua, vento… e nebbia! Eh… nebbia, nebbia!
Antonio Caponi: Ah, questo m’impressiona! Tutto, ma la nebbia.
Mezzacapa: A Milano, quando c’è la nebbia non si vede.
Antonio Caponi: Perbacco… e chi la vede?
Mezzacapa: Cosa?
Antonio Caponi: Questa nebbia, dico?
Mezzacapa: Nessuno.
Antonio Caponi: Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c’è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c’è la nebbia a Milano?

fonte citazione: Wikiquote

 

Chiudo l’articolo con un’altra scena classica del cinema comico: