Napoli da turista è un luogo immaginario, un’utopia.
Non basta una macchina fotografica e l’occhio di chi da tempo manca dalle sue strade.
Napoli non sarà mai una sconosciuta, cambiano i modelli d’auto che ne sfregiano il paesaggio, cambia il colore dei troppi palazzi ma come una magia lo sfondo è sempre uguale, sempre e ripetutamente nuovo.
Capita che lo stesso posto, dove hai vissuto migliaia di chiacchierate con gli amici e centinaia di passeggiate romantiche, per uno strano mistero appaia sotto una luce che non ricordavi.
Di colpo non ci sono più i troppi sacchetti di munnezza (com’è diventato lecito dire), non esistono più i troppi finti-napoletani che amano tutto di Napoli tranne Napoli stessa.
Ti trovi a guardare dal mirino della tua digitale esattamente la stessa identica immagine che tentavano di ripetere con pennello e colori gli artisti di duecento anni fa.
Eppure la foto la scatti, sai con sicurezza che non sarà mai una foto banale, che ogni foto identica sarà comunque una bella foto.
Forse è questo uno dei grandi problemi dei napoletani che non hanno mai lasciato Napoli, danno per scontata tutta la bellezza, l’incotro di mille arti e della natura che diventano un’arte sola, irripetibile, irrimediabile.
Quanta bellezza che diventa dolore!
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