I° giorno di visita – 7 Luglio 2010
Casomai la prima giornata fosse stata poco intensa, ci viene proposta l’escursione aggiuntiva che prevede una passeggiata per il centro de Il Cairo e un giro in barca sul Nilo di sera.
Nonostante la stanchezza, la solita frase d’occasione approda alla mente: “Se non lo faccio ora, quando lo faccio più?”.
Questa volta non è la nostra guida Kalhed ad accompagnarci ma Michele (forzatura italiana del suo nome da cristiano ortodosso), il nostro riferimento Veratour al Cairo.
E così per una cifra comunque ragionevole, 10 euro a cranio, dopo cena prendiamo il pullman turistico e attraversiamo le strade della città diretti al centro.
Ovviamente io resto tutto il tempo incollato al finestrino osservando attentamente il mondo fuori dall’albergo.
Le strade si presentano degradate e conclamanti una povertà gestita con noncuranza.
In Egitto non esistono orari per i negozi, quindi ci siamo ritrovati ad osservare un continuo alternarsi di serrande aperte e chiuse, di negozietti a conduzione individuale e i classici McDonald’s e simili.
Passando sui ponti che attraversano il fiume abbiamo potuto notare le persone, organizzate sul “lungo fiume” con sedie e tavolini personali, impegnate a chiacchierare in tutta serenità.
Bisogna dire che in Egitto, a causa del clima, la vita sociale si svolge soprattutto di notte o comunque dopo il calare del sole mentre di giorno si tende all’ozio.
Arrivati in un punto del centro scelto dalla guida, scendiamo dal pullman e ci avviamo in formazione compatta verso un bar all’interno di una sorta di piccolo centro commerciale.
Dopo aver superato con successo il nostro primo attraversamento pedonale entriamo nell’edificio e saliamo un paio di rampe di scale superando alcuni negozi chiusi e numerose persone che andavano avanti e indietro con tower sotto braccio che mi sembravano di un’altra epoca.
Ammetto che per paura di uno scippo e la solita fretta da giro turistico non ho scattato foto, cosa di cui ora mi pento amaramente.
Arrivati al bar veniamo accolti con una certa riverenza dal gestore mentre registro mentalmente che gli altri clienti cambiano immediatamente atteggiamento come se si sentissero a disagio per la nostra presenza, probabilmente quella delle donne in modo particolare .
Ci sediamo e ognuno di noi ordina la propria bevanda (coca cola, aranciata, karkadè, tè caldo) mentre ci viene riposto sul tavolo un narghilè con vari bocchini sigillati in bustina.
Io ero molto incuriosito dal narghilè el’ avrei provato volentieri se fossi stato capace di superare la mia naturale riluttanza a qualsiasi forma di fumo.
Durante la nostra sosta nel bar, dopo il vano tentativo di vedere la partita del mondiale in programma, la televisione è stata sintonizzata sui video locali, davvero notevole l’alternarsi di video, principalmente libici, imitanti quelli americani senza donne.
Finita la bevanda ci siamo intrattenuti un po’ a chiacchierare per poi uscire seguendo il persocrso inverso dell’andata.
Subito fuori il bar c’era un negozio di PC e da informatico ho cominciato a leggere l’offerta dei desktop dalle configurazioni sicuramente obsolete; alcuni addirittura muniti solo di un lettore CD e 256 MB di ram.
Appena fuori dal centro, sempre da informatico, ho notato attraverso una grata posta all’altezza del marciapiede, una sorta di cantina con un tipo curo a lavorare su qualcosa e una miriade di schede elettroniche appese al soffitto con dei piccoli ganci. Bah…
Risaliti sul pullman abbiamo raggiunto una sponda del Nilo, scesa una rampa di scale per portarci dalla strada al livello del fiume, ci siamo separati in due gruppi per dividerci su due imbarcazioni diverse.
Comincia così un bel giro in barca sul Nilo di sera.
Il giro in barca, anche se giustamente breve (circa mezz’ora), è stato molto piacevole e ci ha permesso di vedere molti luoghi de il Cairo affacciati sul grande fiume.
Il numero di imbarcazioni attraccate o in navigazione è risultato enorme ed alcune si sono presentate in modo particolarmente folkloristico, con centinaia di luci colorate manco si stesse svolgendo a bordo una festa di paese.
La musica araba a volume inverosimile, sia sulla nostra barca che sulle altre nei dintorni, è stata un leitmotiv piacevole della gita.
Non immaginatevi fantastici suoni d’oriente, si trattava di neomelodici all’ennesima potenza, comunque molto caratteristici.
Nel giro in barca siamo passati sotto alcuni ponti notando dei peascatori muniti di canna che tranquillamente lanciavano la loro lenza nel fiume, cosa ovviamente vietatissima visto l’inquinamento del Nilo in quel punto.
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