Feb 18

Due passi nel bosco della Besozza nell’anticipo di primavera

La settimana scorsa si è vissuto un anticipo di primavera che ha innescato in me un’irrefrenabile voglia di bici e di fotografia.

Decido così di tornare, dopo un paio di mesi di assenza, al bosco della Besozza di Pioltello, a 2 km da casa.

Per chi non lo conoscesse, il bosco della Besozza è uno dei tre parchi di Pioltello che si estende per circa 500000 metri quadri in prossimità della frazione di Limito di Pioltello, posizionato a sud della Rivoltana.

Ed eccomi che, con zaino fotografico sulle spalle, inforco la mia bici e via a pedalare per le strade limitesi.

Nonostante il sabato dal clima clemente, in giro non trovo quasi nessuno.

Raggiungo, col giro lungo da casa, la dura salita del ponte di legno che porta all’ingresso del parco e comincio così ad accorgermi che i tempi felici per la mia forma fisica sono ormai lontani.

In questo periodo dell’anno il primo pomeriggio (15:00-16:00) è, fotograficamente parlando, il momento migliore per muoversi al nord Italia in quanto si riesce a centrare senza corse o lunghe attese il calare del sole (tra le 17:30 e le 18:30 si ha il tramonto pieno) e quindi un bel bianco caldo.

Stancate a sufficienza le gambe mi fermo, in perfetta solitudine, in prossimità di un laghetto quasi stagnante per riposarmi e rilassarmi un attimo su delle panchine ricavate da tronchi d’albero. Continua a leggere

Dic 29

Napoli da turista

Castel dell'Ovo - Napoli

Castel dell'Ovo - Napoli

Napoli da turista è un luogo immaginario, un’utopia.

Non basta una macchina fotografica e l’occhio di chi da tempo manca dalle sue strade.

Napoli non sarà mai una sconosciuta, cambiano i modelli d’auto che ne sfregiano il paesaggio, cambia il colore dei troppi palazzi ma come una magia lo sfondo è sempre uguale, sempre e ripetutamente nuovo.

Capita che lo stesso posto, dove hai vissuto migliaia di chiacchierate con gli amici e centinaia di passeggiate romantiche, per uno strano mistero appaia sotto una luce che non ricordavi.

Di colpo non ci sono più i troppi sacchetti di munnezza (com’è diventato lecito dire), non esistono  più i troppi finti-napoletani che amano tutto di Napoli tranne Napoli stessa.

Ti trovi a guardare dal mirino della tua digitale esattamente la stessa identica immagine che tentavano di ripetere con pennello e colori gli artisti di duecento anni fa.

Eppure la foto la scatti, sai con sicurezza che non sarà mai una foto  banale, che ogni foto identica sarà comunque una bella foto.

Forse è questo uno dei grandi problemi dei napoletani che non hanno mai lasciato Napoli, danno per scontata tutta la bellezza, l’incotro di mille arti e della natura che diventano un’arte sola, irripetibile, irrimediabile.

Quanta bellezza che diventa dolore!

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