La settimana scorsa si è vissuto un anticipo di primavera che ha innescato in me un’irrefrenabile voglia di bici e di fotografia.
Decido così di tornare, dopo un paio di mesi di assenza, al bosco della Besozza di Pioltello, a 2 km da casa.
Per chi non lo conoscesse, il bosco della Besozza è uno dei tre parchi di Pioltello che si estende per circa 500000 metri quadri in prossimità della frazione di Limito di Pioltello, posizionato a sud della Rivoltana.
Ed eccomi che, con zaino fotografico sulle spalle, inforco la mia bici e via a pedalare per le strade limitesi.
Nonostante il sabato dal clima clemente, in giro non trovo quasi nessuno.
Raggiungo, col giro lungo da casa, la dura salita del ponte di legno che porta all’ingresso del parco e comincio così ad accorgermi che i tempi felici per la mia forma fisica sono ormai lontani.
In questo periodo dell’anno il primo pomeriggio (15:00-16:00) è, fotograficamente parlando, il momento migliore per muoversi al nord Italia in quanto si riesce a centrare senza corse o lunghe attese il calare del sole (tra le 17:30 e le 18:30 si ha il tramonto pieno) e quindi un bel bianco caldo.
Stancate a sufficienza le gambe mi fermo, in perfetta solitudine, in prossimità di un laghetto quasi stagnante per riposarmi e rilassarmi un attimo su delle panchine ricavate da tronchi d’albero.
Dal mio punto di osservazione scruto con attenzione la scenografia circostante e inveisco mentalmente per la presenza ingombrante dei tralicci dell’elettricità nello scenario che altrimenti apparirebbe meravigliosamente naturale.
Finalmente tiro fuori dalla borsa la mia fedele reflex (una Nikon D40x) e mi preparo a scattare le prime foto in esterna di questo 2011.
In pochi metri trovo davvero un numero enorme di soggetti interessanti.
Tra quelli più d’effetto c’è sicuramente una scala che affoga letteralmente nel laghetto con cui mi alleno un po’ con le riprese e la messa a fuoco manuale:
Passo dunque a cercare qualche effetto riflettente nell’acqua del laghetto:
Per poi passare alle prove di prospettiva su i rami e i piccoli frutti rossi di un albero:
Finiti i miei giochetti con la macchina fotografica ripongo tutto ordinatamente nello zaino, mi rimetto in sella alla bici e completo il mio giretto pedalando col sottofondo cromatico del calare della sera.
Insomma, un bellissimo pomeriggio all’aria aperta, in un periodo inaspettato, riuscendo anche a scattare delle fotografie decisamente buone (per il mio livello).
Anche uno sprazzo di natura è stupendo e può dare ossigeno ad una reflex ansiosa di scattare.
Questa opera è licenziata come Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia License.
Lascia un commento