Napoli da turista è un luogo immaginario, un’utopia.
Non basta una macchina fotografica e l’occhio di chi da tempo manca dalle sue strade.
Napoli non sarà mai una sconosciuta, cambiano i modelli d’auto che ne sfregiano il paesaggio, cambia il colore dei troppi palazzi ma come una magia lo sfondo è sempre uguale, sempre e ripetutamente nuovo.
Capita che lo stesso posto, dove hai vissuto migliaia di chiacchierate con gli amici e centinaia di passeggiate romantiche, per uno strano mistero appaia sotto una luce che non ricordavi.
Di colpo non ci sono più i troppi sacchetti di munnezza (com’è diventato lecito dire), non esistono più i troppi finti-napoletani che amano tutto di Napoli tranne Napoli stessa.
Ti trovi a guardare dal mirino della tua digitale esattamente la stessa identica immagine che tentavano di ripetere con pennello e colori gli artisti di duecento anni fa.
Eppure la foto la scatti, sai con sicurezza che non sarà mai una foto banale, che ogni foto identica sarà comunque una bella foto.
Forse è questo uno dei grandi problemi dei napoletani che non hanno mai lasciato Napoli, danno per scontata tutta la bellezza, l’incotro di mille arti e della natura che diventano un’arte sola, irripetibile, irrimediabile.
Quanta bellezza che diventa dolore!
Questa opera è licenziata come Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia License.
Mi sono imbattuto in questo sito per ricevere info sull’acquisto di un e-book e mi ritrovo come riflesso in uno specchio, avendo vissuto tra Boffalora (Lodi) e Spino d’Adda (CR) (…vicino Crema, vicino Pioltello), avendo lavorato a Milano ed essendo…napoletano doc che comprende a piano il senso di questa frase:
“Forse è questo uno dei grandi problemi dei napoletani che non hanno mai lasciato Napoli, danno per scontata tutta la bellezza, l’incontro di mille arti e della natura che diventano un’arte sola, irripetibile, irrimediabile”.
Mi guardo indietro a penso a come sia possibile, in 34 anni, aver visitato le isole partenopee solo 2 o 3 volte ciascuna e sempre parzialmente. Napoli è un’utopia ma i napoletani, scusami il clichè, restano una cruda realtà.
Mi fa piacere che gli articoli ti siano interessati, personalmente obbligherei tutti i napoletani a passare almeno tre anni lontano da casa, non tanto per vedere posti diversi – per quanto faccia bene – ma per capire cosa sprechiamo continuamente e quante meraviglie non riusciamo a vedere perchè le abbiamo sotto gli occhi tutto il tempo.
Purtroppo noi napoletani viviamo una condizione storica che ci punisce eccessivamente e ancora si deve accendere la scintilla che può portarci a riconquistare la nostra dignità.